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9 febbraio 2011

il disegno

Tutti i bambini amano disegnare, sopratutto in certi momenti della giornata.
Molto spesso, infatti, il disegno e' divertimento, e' un gioco che si alterna ad altri. Si tratta di un gioco tranquillo, che si puo' fare da soli o con pochi compagni, e che, come tutti gli altri giochi, viene fatto con la serieta' e con l'impegno che contraddistinguono tutte le attivita' infantili. Possiamo distinguere, a gradi linee indicativamente, alcune fasi di sviluppo del disegno, in linea alle fasi dello sviluppo psicomotorio.
Il piccolo prende una matita e, per caso o per imitazione, traccia il primo segno: ciò che gli dà soddisfazione e cerca di ripetere il gesto. Il bambino sarà contemporaneamente stupito della linea che è scaturita della punta della matita, ma anche entusiasmato dal piacere provato nell'eseguire il movimento che ha prodotto il segno. Dopo circa sei - sette mesi, quindi verso i vent'uno / ventidue mesi, l'attività istintiva del bambino si sfuma per lasciare emergere un timida intenzionalità, nel senso che il piccolo è in grado di coordinare meglio le sue capacità visive con quelle motorie, e quindi saprà orientare con più scaltrezza il suo movimento per produrre determinati segni.
In questi mesi il bambino sarà interessato a produrre linee orizzontali, verticali e circolari: V. Lowenfeld e W. L. Brittain definiscono questa fase dello "SCARABOCCHIO CONTROLLATO".
Intorno ai tre anni e mezzo, con l'arricchirsi dell'esperienza del bambino e del suo mondo interno rappresentativo, emergono timidamente i primi abbozzi della "FIGURA UMANA".
Inizialmente sarà una forma rotonda con due linee orizzontali al posto delle braccia, quindi la testa e le gambe,chiamata figura a girino;infine compariranno dei segni per caratterizzare il viso. Questi ultimi saranno indistintamente posti dentro o fuori dal cerchio "viso" e solo diversi mesi dopo troveranno una collocazione esatta.


Il disegno ora è come una fotografia dell'investimento affettivo del bambino, del suo modo di vedere la realtà, la quale spesso non combacia con la realtà oggettiva quindi il disegno è strettamente legato allo sviluppo affettivo, intellettivo e sociale del bambino. Ad esempio se un bambino disegna a cinque anni ancora l'omino come un "girino" ciò deve destare particolare interesse perché potrebbe indicare o un ritardo nell'acquisizione dello schema corporeo e/o problematiche affettivo relazionali, quindi la produzione grafica svela a che stadio di sviluppo il bambino si trova.
Verso i sei anni, il bambino inizia ad essere interessato anche al mondo naturale e quindi si esperimenta nel rappresentare il PAESAGGIO. Lo sforzo che egli deve compiere in questa tappa è quello di adattare ed elaborare dei nuovi segni adeguati alla sua rappresentazione. Come per la figura umana, anche per il paesaggio c'è inizialmente la ripetizione della stessa immagine per possederla in maniera certa, poi avviene il suo continuo arricchimento.













Per quanto riguarda il disegno con le tempere il rapporto è molto diverso dal mio punto di vista. Al nido facendo vari laboratori di pittura sembra che alcuni bambini abbiano paura della tempera, invece con i pennarelli hano un rapporto più amichevole. Una dada,nella mia sezione, mi ha spiegato che dipende proprio da bambino a bambino ma ce ne sono alcuni che hanno proprio paura e piangono usando le tempere.

2 commenti:

  1. bello il post. Si può imparare sembre qualcosa ... sapevo intuitivamente che il disegno in quanto espressione del bambino é una fonte di informazioni sul bambino stesso che possono essere di molta utilità per l'educatore ma gli esempi fatti nel post mi hanno rafforzato nella mia conoscenza...

    Mi chiedevo sarà interessante utilizzare ICT per disegnare o sviluppare altre forme de espressione per i bambini e ci sarà qualche periodo etario o di sviluppo più appropiato per iniziare? .. ci saranno studi sul tema? potrebbe essere un tema su cui fare un apiccola ricerca...

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  2. A questo proposito ho fatto una piccola ricerca nella quale ho trovato un' esperienza d'uso del computer per l' apprendimento dei numeri nella scuola dell' infanzia. In questa indagine sono stati coinvolti 17 bambini "grandi", ovvero di cinque anni, suddivisi in due gruppi, quello sperimentale e quello di controllo.Nella fase di preparazione dell'esperienza la maestra ha creato undici schede operative, realizzando su fogli bianchi disegni poi riprodotti tramite fotocopiatura per il gruppo di bimbi che avrebbero lavorato su supporto cartaceo.
    Una serie delle undici schede è stata lasciata inalterata (contorni in bianco e nero), mentre i bambini hanno innanzitutto lavorato sulle proprie copie, colorando i disegni e lo sfondo.
    Successivamente, le schede in bianco e nero e una serie di quelle a colori sono state digitalizzate, ritoccate e proposte ai bimbi per l'esperimento tramite l'ambiente grafico
    Tux Paint,un programma di grafica realizzato da un gruppo di volontari appositamente per consentire ai bambini di disegnare con il personal computer.Con ogni scheda veniva proposto un esercizio e a ognuna era associato un punteggio, secondo una scala comune a tutte le schede.
    Oltre alla valutazione comparativa delle prestazioni dei due gruppi, sulla base dei punteggi ottenuti nelle vari schede, è stata condotta un' attenta e continua osservazione dei bambini durante tutta l'esperienza con lo scopo di evidenziarne gli effetti in termini di creatività e iniziativa, reazione agli insuccessi, autonomia, impegno nel lavoro cooperativo.
    I bambini che hanno lavorato al computer si sono dimostrati tutti molto soddisfatti di aver sperimentato un modo alternativo di eseguire le schede. Tutti sono parsi molto coinvolti e al termine dell'esperienza hanno dimostrato un lieve rammarico per la "fine dei lavori", dichiarando che avrebbero avuto piacere di proseguire con ulteriori schede.
    Vedendo le diverse modalità con cui essi si sono destreggiati, ci si è chiesti se i più precisi avessero già familiarità con il computer, con una Play-Station o con simili dispositivi. Una piccola differenza fra i bimbi è stata riscontrata fra chi possiede un elaboratore,che sviluppa maggior precisione nel controllo del mouse, a beneficio delle capacità oculo-manuali, e chi non ne possiede che, nel momento in cui doveva cancellare per rimediare a un errore, avvicinava istintivamente la mano al monitor, come per afferrare l'oggetto, invece di indirizzare il cursore.
    Oltre a questo, sono stati osservati altri effetti positivi che il computer ha esercitato sui bimbi in relazione a creatività e iniziativa, alla reazione successo/insuccesso, all'aspetto ludico, all'autonomia, alla scrittura.
    Per quanto riguarda la creatività, diversi bimbi si sono dimostrati particolarmente inventivi: senza che la maestra suggerisse, cambiavano lo spessore delle linee, sceglievano forme alternative a quella di riempimento e cambiavano spesso i colori, dimostrando quindi creatività e iniziativa.

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